… Ogni elemento del suo lavoro viene attentamente valutato, soppesato ed infine posto sulla scena dell’opera con misura e precisione formale.
Le sue composizioni “sono ottenute – scrive Renzo Margonari nella presentazione della mostra – attraverso una solida strutturazione e si basano su diagrammi, spesso eccentrici, a spirale, o diagonali in fuga verso un punto situato al di fuori dello spazio contemplato dal supporto dell’immagine la quale appare come vista attraverso una lente prismatica mitigante che trasforma il raggio luminoso reale in una luce virtuale”.
Andrea Benini, pur non perdendo mai di vista la forma riconoscibile del reale, la deforma senza abbandonarsi al gesto incontrollato, ma accompagnandola, in questa sua trasfigurazione, con una azione volta a trattenere l’essenzialità di una immagine che egli avvolge in velature e trasparenze capaci di ricreare suggestive ambientazioni estratte dalla vita e dal naturale.
GiorgioTrevisan